Microsoft: l’autonomia di notebook e tablet si pu� estendere esaminando le abitudini d’uso

Un interessante progetto di ricerca avviato da Microsoft tocca un tema nevralgico per gli utenti che utilizzano quotidianamente un portatile o un tablet, ovvero come estenderne l'autonomia (il progetto non si sofferma invece sugli smartphone). Se da un lato la tecnologia delle batterie non ha fatto 'miracolosi' passi avanti, dall'altro la risposta al bisogno di maggiore autonomia non può che risiedere nello sviluppo dei sistemi di ottimizzazione delle risorse. Una possibile strada per raggiungere lo scopo passa per l'analisi di come e per quali finalità l'utente, in concreto, usa il notebook o il tablet.

Invece di aspettare la batteria perfetta, stiamo utilizzando tutte le tecnologie disponibili in questo momento

Così esordisce Ranveer Chandra, un membro del team di ricerca, che annovera, tra gli altri, Bodhi Priyantha e d Anirudh Badam

Da sinistra a destra: Bodhi Priyantha, Ranveer Chandra e Anirudh Badam, tre membri del team di ricerca di Microsoft impegnati ad elaborare soluzioni per estendere la durata della batteria di notebook e tablet

Un progetto che introduce un cambio di prospettiva nella gestione delle batterie: quelle attualmente integrate nei portatili usano uin approccio di tipo hardware per mantenere la carica, mentre la soluzione sviluppata dai ricercatori di Microsoft propone di usare la tecnica denominata "Software Defined Batteries", così descritta da Microsoft:

Combina nello stesso computer diversi tipi di batterie, ciascuna delle quali è ottimizzata per compiti differenti. Quindi lavora con il sistema operativo per capire se l'utente sta esaminando i documenti di Word o sta effettuando video editing e adopera la batteria più efficiente per tale compito.

Al di là dell'integrazione nel notebook di diversi tipi di batterie, a ciascuna delle quali viene assegnato un preciso compito, è interessante rilevare che il progetto ricorre a tecniche di machine learning per ottimizzare ulteriormente le risorse.

Il sistema utilizza inoltre una tecnica chiamata machine learning per apprendere dalle abitudini specifiche dell'utente, in

modo che possa capire come estendere la durata della batteria in base a come l'utente utilizza il dispositivo

Ad esempio, un utente può utilizzare durante il giorno il portatile principalmente per controllare la posta elettronica e i documenti Word per poi fare uso del browser web e del riproduttore video nei trasferimenti in bus o in metro. Conoscendo tali abitudini, il computer può ottimizzare la carica per far sì che l'utente possa svolgere le attività senza necessità di ricaricare il device.

Il team di Microsoft che sta portando avanti il progetto ha messo a punto diversi prototipi che saranno presentati la settimana prossima all'ACM Symposium on Operating Systems Principles. La speranza è quella di riuscire ad integrare il sistema in prodotti consumer.

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